Nel corso di una festa cosa c’è di più festoso e aggregante che fare un bel brindisi! meglio ancora se con una bottiglia di buon spumante; il massimo per generare allegria quando si estrae il tappo con mossa decisa facendo il botto! Ma a volte, specie in passato, con sugheri di bassa qualità e poco elastici, il tappo risultava restio ad essere estratto e l’addetto era costretto a sforzi manuali a volte infruttuosi e portatori di ansia e aspettativa. Ecco un buon rimedio: una pinza da spumante, in uso a partire dall’inizio del secolo scorso.
Nella (foto 1): due esemplari brevettati dal torinese Pietro Vogliotti. Marchio: “BREVETTI VOGLIOTTI TORINO” Inizio del XX secolo.
Nella (foto 2): esemplare di fabbricazione tedesca, marchio “D,R.G.M”, di tipo pubblicitario, marchio “CINZANO”; l’esemplare è dotato di accessorio per tagliare i fili della gabbietta metallica. Un tempo il vino spumante era prezioso e spesso era usato con parsimonia. Occorreva pertanto aprire la bottiglia con cautela e poi mescere piccole quantità di vino all’occorrenza; i tappi per altro erano di tipo normale e non con la ormai consueta forma a fungo.
Ecco due esemplari che soddisfacevano a questa esigenza: nella (foto 3), un esemplare composto da una parte superiore che comprende il manico a tre archetti e da una parte inferiore composta dall’asta con rubinetto e dalla vite; questa parte ha un condotto interno che l’attraversa tutta e finisce in un forellino alla base della vite; la parte superiore e quella inferiore sono avvitate insieme. Esso ha 3 funzioni: - Degasatore (per far sfiatare il gas lentamente e non fare il “botto”): si avvita lo strumento nel tappo, si svita la parte superiore, si apre il rubinetto e il gas in pressione fuoriesce lentamente - Mescitore (per versare piccole quantità di vino): fatte le operazioni di cui sopra si può mescere il vino, aprendo e chiudendo il rubinetto; quando è chiuso il contenuto è completamente sigillato e si può mantenere come se fosse ancora tappato - Cavatappi (per togliere il tappo come in una bottiglia normale): dopo aver sfiatato qualora si desideri togliere il tappo e versare agevolmente e copiosamente dalla bottiglia si riavvita la parte superiore e si stappa usando lo strumento come un cavatappi normale (Inghilterra, fine XIX – inizio XX secolo).
Nella (foto 4), un esemplare che ha le stesse funzioni del precedente, con qualche differenza. Esso è più pratico dell’altro perché non occorre svitare la parte superiore per la funzione di degasatore e mescitore; per contro è meno elegante nella funzione di mescitore perché l’attrezzo rimane tutto intero piantato nel tappo (Francia (?) fine XIX – inizio XX secolo).
I due strumenti precedenti in realtà sono ibridi in quanto assolvono le funzioni tipiche da spumante e la funzione caratteristica del cavatappi. Gli strumenti che seguono sono invece tipicamente ed esclusivamente da spumante; la filettatura e la struttura non sono adatti alla trasmissione di forza necessaria alla estrazione del tappo. Essi hanno pertanto le sole funzioni di degasatore e mescitore.
In questo (foto 5) si avvita lo strumento nel tappo mantenedo le due parti avvitate insieme; il sottile puntale fuoriesce un pochino dalla vite e aiuta la penetrazione nel tappo. Una volta che la vite ha trapassato il tappo si svita la parte superiore; agendo sul rubinetto il gas sfiata e poi si mesce il vino (Inghiterra, 1890).
Le stesse funzioni di prima ma in strumenti in un pezzo unico (foto 6); manico decorativo; il vino esce dalla bocca del delfino e dal beccuccio (Francia e Inghilterra, fine XIX - inizio XX secolo).
Ancora le stesse funzioni in uno strumento curioso (foto 7). Nella fase di inserimento della vite nel tappo la piccola punta rimane inserita nella base della vite e agevola la penetrazione nel sughero; una volta trapassato il tappo la punta cade e lascia libero il canalino che attraversa lo strumento e permette la fuoriuscita di gas e liquido agendo sul rubinetto (Inghilterra, 1890).
CAVATAPPI E STRUMENTI AFFINI PER LE FESTE
di Armando Cecconi
(Foto di Armando Cecconi)