Il 9 aprile si celebra la Giornata Europea della lana. Tale data è simbolica, identificata come l’inizio del periodo della tosatura delle pecore. L’Unione Industriale di Biella ha ospitato, il 5 aprile scorso, il III Convegno Nazionale per celebrare questa ricorrenza. Sono intervenuti il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Picchetto Fratin, il presidente della Legambiente Stefano Diafani, e il presidente Agenzia Lane d’Italia Patrizia Maggia.
Si sono trattati 4 macroargomenti riguardanti: l’industria della lana con le sue problematiche economico-ambientali; la criticità nella gestione dei pascoli e l’importanza di una formazione professionale nella pastorizia; la lana e lo stile made in Italy e, non da ultimo, i progetti che hanno saputo trasformare la lana da “rifiuto speciale” (viene considerata tale dalla legge italiana) a risorsa, utilizzandola in modo creativo, utile e sostenibile. All’interno dell’ultimo argomento sono stati presentati tre progetti “virtuosi” di recupero, tali da sottolineare l’importanza della lana:
1) progetto riguardante la conversione della lana di pecora in fertilizzante ad uso agricolo, condotto da una giovane agronoma, ricercatrice dell’Università di Trieste.
2) progetto ambientale e sociale con la realizzazione delle palline “lava-asciuga”, palline composte esclusivamente da lana tosata - e prodotte in maniera artigianale da immigrati ospiti di Centri di Accoglienza - che hanno la caratteristica di dimezzare i tempi nelle asciugatrici con risparmio di tempo, energia e costo.
3) progetto riguardante l’utilizzo del lavoro a maglia come recupero del benessere psico-fisico delle persone. Nell’ambito del terzo punto, sono stata invitata a parlare del progetto “Il Gomitolo” che da tre anni mi vede in veste di docente presso la nostra Università della Terza Età. Lavorare a maglia è diventato oggigiorno un buon metodo per migliorare la salute fisica e mentale abbassando i livelli di ansia e gratificando lo spirito. Parola chiave del nostro progetto: semplicità.
I benefici di questo nuovo metodo di lavoro a maglia, studiati peraltro da numerosi ricercatori, soprattutto statunitensi, possono essere così sintetizzati: riduzione stress, riduzione dolori articolari, aumento felicità, aumento consapevolezza di sé, aumento fiducia in noi stessi, ritardo invecchiamento del cervello, aiuto per l’ansia e la depressione, aiuto alla regolazione del respiro. Il lavoro a maglia è consigliato a chiunque: uomini e donne, giovani ed anziani. Sarò lieta di informarvi quando presenterò nel mese di giugno tale laboratorio per il prossimo anno accademico dell’UNITRE.
BENEFICI DELLA LANA
di Bianca Balocco