Guardiamo con gli occhi, vediamo con la mente

Parole importanti: le ha dette Platone e le ha ripetute Galileo Galilei.
Rivelano la condizione umana: sono la sintesi del nostro sistema visivo.
E sono anche la miglior presentazione per una serie di incontri dove, giocando con le illusioni ottiche, esploriamo i meccanismi dell'accoppiata organo di senso-elaboratore di segnali, cioè occhio-cervello. Questo è il primo dei tre anni del corso in cui si indaga il funzionamento della percezione visiva. Si parte dalla luce, regalo del Sole, che, non solo dona  vita alla Terra, ma ci permette di vedere e di contemplare anche oggetti lontanissimi da noi: dalle montagne alle nuvole, dalla luna alle stelle... La luce ci porta ad esplorare le leggi di  propagazione per godere della meraviglia dei miraggi, della bellezza dell'arcobaleno (come mai è sempre ad arco di cerchio e mai quadrato?) e della stranezza dello specchio  (perché inverte la destra con la sinistra, ma non il basso con l'alto?). Il gioco delle illusioni ottiche ci aiuta a capire la fisiologia dell'occhio e il funzionamento della parte del cervello  deputata a elaborare i segnali della retina. E così dalla percezione dei colori al confronto con le memorie delle esperienze precedenti si arriva a cogliere il modo con cui riconosciamo  le cose e il mondo fuori di noi. La modalità del corso è sempre quella sperimentale: l'allievo è posto di fronte a immagini o video che stupiscono per l'ambiguità o la  stranezza; da questo stupore, sperimentato in prima persona, si passa alla spiegazione del meccanismo che ha provocato il paradosso e che abbiamo vissuto in prima persona. La  meraviglia che ne deriva è il miglior elogio del nostro corpo, della perfezione del nostro essere. E sarà gratificante non solo l'aver aumentato la propria cultura, ma soprattutto l'aver accresciuto la consapevolezza e  la conoscenza di se stessi. Sempre in linea con l'antico precetto delfico “Nosce te ipsum”.

Coordinatore: dott. ing. Giuseppe Chierotti ** esperto della materia