SAPER VIVERE L'ARCHITETTURA


Coordinatore: arch. Guido Laganà *, professore Politecnico di Torino


“La bellezza è lo splendore della verità” (Agostino d'Ippona) Bruno Zevi, un interessante critico dell'architettura, scrisse un libretto, una sorta di viatico per gli interessati all'architettura,  dal titolo: “Saper vedere l'architettura”.
Dedicherei questo ciclo di dodici incontri al “saper vivere l'architettura”.
L'architettura, infatti, la si abita, la si utilizza, la si contempla.
Dall'architettura siamo influenzati in ogni istante della nostra esistenza, stimola le nostre capacità percettive, esattamente come una composizione musicale influenza il nostro benessere  psicofisico. Ma spesso non la conosciamo.
Purtroppo, almeno nel nostro paese, mentre vi è una certa diffusione della cultura musicale, non altrettanto diffusa è la cultura architettonica.
Questi incontri si propongono di aiutare ciascuno dei partecipanti a maturare un rapporto critico, basato sullaconsapevolezza, con l'architettura in cui vive.
Ogni incontro sarà sostenuto dalla proiezioni di immagini, discussioni e, durante l'intero ciclo, verrà concordato qualche sopralluogo.

Introduzione all'architettura
1. Progettare è un'attività comune a tutti gli uomini, comporre è un'attività comune agli uomini che si occupano d'arte. Cosa significa, dunque, progettare e comporre l'architettura?
2. Cos'è il bello e il brutto dell'architettura? La banalità e la complessità nell'architettura. Alvar Aalto diceva: “Non ci sono bravi o cattivi architetti, ci sono architetti che si pongono più problemi e quelli che se ne pongono meno”.
3. Non esisterebbe l'architettura senza lo spazio; ma cos'è lo spazio? E il rapporto tra lo spazio e il tempo? Come pensiamo e come viviamo queste due inseparabili condizioni della nostra esistenza? Lo spazio e il tempo nelle diverse culture e nelle diverse esperienze dell'architettura.
4. Uno dei nodi più difficile da sciogliere, peraltro ricorrente nella storia dell'architettura, è quello per cui il vero modello è l'antico e tutto ciò che è contemporaneo è difficilmente accettabile. Come affrontare la questione con senso critico?
5. La natura e l'architettura. Sembra un confronto inconciliabile, marchiato dal termine -oggi abusato- di cementificazione. Eppure l'architettura, almeno nelle sue espressioni migliori, non  ha mai fatto a meno del rapporto con la natura. Indaghiamo questo rapporto e il suo futuro.
6. Materia ed architettura. L'architettura non è fatta solo di materiali, di tecnologie più o meno high-tech, ma di un dialogo profondo tra il progettista e la materia. Dal legno alla pietra, dal  cemento armato al ferro, al vetro. Vedremo come i diversi modi di pensare la materia abbiano influenzato il lavoro degli architetti.

Ognuno di questi temi occuperà il tempo di due incontri.